Storia di Serafina e del B&B Morfeo

 

Quando, negli anni sessanta del secolo scorso, Serafina frequentava la scuola materna in un’antica dimora barocca del ‘700, mai avrebbe immaginato che un giorno, a distanza di 50 anni, entrando per caso in quella struttura semiabbandonata, ciò che trovò le avrebbero risvegliato così tante memorie.

“Vedendo le stanze ormai semivuote, i piccoli banchi di scuola sparsi qua e là nell’androne, lenzuola e tovaglie ricamate ingiallite ma ancora ripiegate e riposte nei cassetti di un vecchio mobile e quel cortile dove giocavo da bambina è stato per me come un tuffo nel passato. Ho ricordato immediatamente la scuola di cucito, la severità delle suore che pregavano e abituavano gli scolaretti ai rosari e i giochi per femmine organizzati nell’oratorio quando volevo sempre scappare a giocare come un maschiaccio”.

E poi quell’attimo di nostalgia si è trasformato in una visione: restituire a quell’antica dimora ormai semiabbandonata una nuova vita.

“Quando, insieme a mio marito, ho deciso di acquistare e ristrutturare questo immobile ero in un momento difficile della mia vita, ma la rinascita di questa struttura è stata anche una mia rinascita. In fondo siamo entrambi due arabe fenici.”

Oggi quegli ambienti dove le suore dell’Istituto, abili sarte, sin dal ‘700 cucivano gli abiti per le autorità ecclesiastiche della vicina Chiesa di Santa Venera, sono diventati eleganti e confortevoli camere per gli ospiti del B&B Morfeo. E nel cortile, dove un tempo Serafina correva spensierata, turisti provenienti da tutto il mondo amano rilassarsi leggendo un libro a bordo di una magnifica piscina.