Il Carnevale, in Sicilia, non è una semplice festa. È un rituale collettivo, una scusa per uscire, ridere, travestirsi, esagerare un po’. Ma ad Avola – quel gioiellino affacciato sul mare, famoso per la mandorla e il vino Nero d’Avola – il Carnevale ha qualcosa in più.
È fatto di mani impastate nella colla e nella cartapesta, di ironia pungente e spirito di comunità.
Un Carnevale che nasce dal basso (e dalle mani)
A differenza di tanti eventi organizzati “dall’alto”, il Carnevale di Avola nasce dal basso. Dai quartieri, dai gruppi di amici, dalle famiglie che si mettono insieme per costruire un carro, cucire un costume. Non si tratta solo di “sfilare”, ma di dire la propria. Ogni carro è una presa di posizione, un pensiero urlato a colpi di colori, musica e parodia.
C’è satira, c’è attualità, ma anche nostalgia e voglia di sognare. E ogni anno, puntuale, c’è quel carro che fa ridere tutti – e magari anche riflettere.

Un posto d’onore tra i Carnevali d’Italia
Il Carnevale di Avola si è guadagnato negli anni un posto speciale tra i Carnevali più amati e caratteristici d’Italia. Pur non avendo le dimensioni mediatiche di eventi come quelli di Viareggio o Venezia, riesce a distinguersi per l’autenticità del coinvolgimento popolare, la qualità delle sue creazioni allegoriche e l’atmosfera unica che si respira tra le vie dell’esagono. Un evento genuino, che racconta un pezzo vero di Sicilia.
Un evento attesissimo nella Sicilia orientale
Il Carnevale di Avola si caratterizza come uno degli eventi più seguiti nella Sicilia orientale per le manifestazioni carnascialesche.
La festa vede ogni anno la sfilata di Re Carnevale per le vie della città seguito dalla Banda di Avola, e per tutto il periodo manifestazioni sportive, la parata di carri allegorici, infiorati e di gruppi mascherati, artisti e musici di strada, pagliacci e burloni, momenti di animazione per i più piccoli, discoteca e musica in piazza, unendo momenti di svago a momenti di cultura, e grazie all’impegno delle locali associazioni e dell’amministrazione comunale, la partecipazione, ogni anno, di nomi importanti del parterre musicale nazionale ed internazionale che riempiono le vie della città dell’esagono.
Non solo carri: una festa viva
Le strade del centro si riempiono di gente, tra coriandoli, profumi dolci e musica sparata dalle casse. I bambini corrono in maschera, gli adulti si lasciano andare (finalmente), i turisti guardano tutto con occhi un po’ increduli. Perché ad Avola il Carnevale non è spettacolo: è partecipazione. Non sei spettatore, sei dentro.
E poi ci sono le esibizioni live, le gare di ballo in piazza, i gruppi folkloristici che spuntano all’improvviso, come se fossero lì per caso – ma non lo sono mai per caso.
Il gusto non manca mai
Se c’è una cosa che ad Avola non può mancare è il cibo. Carnevale è anche l’occasione per mangiare senza troppi sensi di colpa: chiacchiere, dolci di mandorla, arancini caldi appena fritti, salsiccia alla brace che si sente a metri di distanza. Una festa per il palato, altroché.
Un’identità che resiste e si reinventa
Nonostante i cambiamenti, la globalizzazione, i social e tutto il resto, il Carnevale di Avola continua a essere una festa che appartiene alla gente, lo spirito è lo stesso di una volta: raccontarsi, ridere insieme, ritrovarsi. Anche solo per pochi giorni.
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